Vladek Turnadrom
Al Tahir era stato il primo Grande Maestro della Confraternita, nonchè suo fondatore. Per quanto fosse molto potente, era anche molto umano, ed era, di conseguenza, effettivamente morto ormai da più di un millenio. Quello era il suo spettro, cosa resa anche più ovvia dalla sua semitrasparenza. Vladek non si scompose. Non era il primo spettro che vedeva, senza contare che certamente non poteva spaventarsi.
Il Grande Maestro lo osservò, quasi orripilato.
Vladek... Il mio miglior allievo... Cosa sei diventato? Trasudi malvagità! Spargi il sangue dei tuoi confratelli davanti al luogo del mio eterno riposo! I Dettami non hanno dunque più alcuna importanza, per te? Vladek si tolse il cappuccio, più per rispetto al suo antico maestro che altro, e vi puntò contro il dito.
Attento a lei, Gran Maestro. Io la rispetto molto, ma non accetterò insulti del genere da nessuno. L'essere spettro non la salverà.E allora spiegami, Vladek. Perchè? Perchè tutto questo? Non stai forse tradendo i Dettami? Vladek scosse la testa. Non capiva proprio.
Lei parla di confratelli, Grande Maestro. Ma non ce ne sono, qui. Mi creda, non ce ne sono affatto.Lo spettro parve sconvolto. Probabilmente era convinto che Vladek si fosse scordato tutto. Errore. Madornale errore. In effetti, Vladek ne sapeva più di quanto ne sapesse ai tempi del suo addestramento, un millenio e mezzo fa.
L'Ordine degli Hashashyn non era sorto per caso. Rispondeva ad un bisogno ben preciso, un bisogno di equilibrio. Esistevano da sempre, infatti, ordini di Cavalieri Mistrici dediti alla salvezza del'umanità, il che non era strano. Tra di loro, tuttavia, ve n'era un ordine quasi ignoto: l'ordine della Croce Spinata. Simbolegiati da una croce di ossidiana con una rosa arrotolata intorno, l'ordine della Croce Spinata aveva intrapreso una crociata molto particolare: dava la caccia alle Streghe e ai libri di stregoneri, rei di formarle. Le Streghe erano, per i Cavalieri, malvagie e meritevoli solo di una morte orrenda.
Al Tahir era uno dei Cavalieri dell'ordine, ma non accettava la cosa. Era convinto che vi fosse un equilibrio in tutto, incluse le Streghe; come ve n'erano di folli assassine, ve n'erano di utili alla società. Fu per questo motivo che decise di opporsi ai suoi ex compagni come meglio poteva, e creò l'Ordine degli Hashashyn.
L'Ordine aveva uno scopo ben preciso: recuperare i tomi di magia e restituirli alle Streghe, lasciando poi loro la possibilità di svilupparsi. Si occupavano, inoltre, di eliminare le Streghe che impazzivano di potere, ma non quelle che decidevano di intraprendere la strada del "Male". Perdere il controllo era inaccettabile, ma nessuno impediva loro di scegliere da che parte stare.
La cultura degli Hashashyn si basava sui Dettami, tre regole molto chiare: 1) Rispetta la Cultura e il Potere; 2) Non tradire mai l'Ordine; 3) Non bagnarti mai del sangue dei Confratelli. Vladek ricordava alla perfezione quelle regole, Dettami che il primo Grande Maestro, Al Tahir stesso, gli aveva insegnato quando l'allora giovane umano era stato suo allievo. Mai aveva tradito gli ideali. Mai gli era passato anche solo per l'anticamera del cervello di farlo. La Cultura e il Potere erano sempre al primo posto, l'Ordine era rimasto al sicuro, con lui, e non aveva mai fatto del male ad un confratello. Quanto alle Streghe...
Ripeto, allora spiegami, Vladek. Ti prego, rivelami che è tutto un errore. Dici che hai seguito i Dettami. Ebbene, rispetti ancora il Potere della Cultura?Vladek annuì solennemente. Aveva un visione un tantino diversa del potere dei libri, e, quindi, della cultura, ma li stimava e rispettava comunque.
E le Streghe, Vladek? Avevi giurato di aiutarle. E l'ho fatto. Pensa forse che quelle due Streghe, quelle che divennero così famose 500 anni fa, si siano addestrate da sole? Io ho insegnato loro quel che serviva.
Il Grande Maestro lo ascoltò attentamente. C'era solo sincerità, in quelle parole.
Perchè non hai fermato la più pericolosa delle due? Era evidentemente fuori da ogni controllo.La strega più pericolosa... Già, se la ricordava. La sua alunna più promettente. E più folle.
Non era una buona idea.Non era una buona idea? Che diavolo vorrebbe dire, Vladek? I Dettami parlano chiaro!Gli uomini non sanno guardare la realtà senza filtri che la imbellettino. Vedersi minacciati da una Strega e salvati da un Demonio li avrebbe gettati nello sconforto più totale, che sarebbe degenerato in uno squilibrio letale. Per questo non ho agito. Ci volevano eroi umani, e quei SEED erano la risposta al problema. D'atronde, pensa forse che sia stato con le mani in mano? Ch pensa abbia fornito loro la Lampada per evocare Diablo? Chi ha convinto gli abitanti di quella piccola isoletta a vendere loro Ultima, la magia più potente e pericolosa? Li ho seguiti, sempre, e li ho aiutati quando avevano bisogno. Se la sono cavata discretamente per conto loro, ragion per cui non è stato necessario intervenire di persona. Chiaro, ora?Ancora una volta, il Grande Maestro non rispose. Sembrava più convinto di prima, però.
Mi ascolti. Io non ho mai tradito i Dettami. Può sembrarlo, lo ammetto, vedendo quello che ho appena fatto... Ma c'è una spiegazione molto semplice, per quanto poco le piacerà.Al Tahir annuì.
Rivelamela, allora. Spiegami quale ragione spingerebbe un Hashashyn a uccidere suoi confratelli.Per un momento, un solo, fugace momento, Vladek pensò che sarebbe stato troppo, per il vecchio, ma lo rispettava troppo per non dirgli tutto.
La verità è che l'Ordine non esiste più. Oh, certo, ci sono uomini che girano vestiti come noi e si dicono nostri discendenti, ma non lo sono. Perchè pensa che le Streghe siano scomparse? Da solo non potevo fare abbastanza.Il Grande Maestro non fu stupito dalla rivelazione. In effetti, sarebbe più corretto dire che ne fu orripilato.
Non esiste più? Ma... e allora costoro chi...Si fanno chiamare Assassini. Seguono ancora i Dettami, ma solo di facciata. L'Ordine è diventato nulla più che una Gilda di killer a pagamento, che si nasconde dietro parole vuote. Per questo li ho uccisi. Non sono che traditori del nostro credo, e non meritano altro.Lo spettro scattò.
Questo è impossibile! Che prove avresti per sostenere tali accuse?Osservazione diretta. E questo, a cui il nostro amico sdraiato qui per terra pareva tenere motlo, visto che l'aveva addosso...Poggiò sul sarcofago davanti a lui una busta, e il Grande Maestro la osservò, tremante. Vladek la aprì. La lettera al suo interno conteneva denaro e la richiesta di recuperare un libro di magia. Questo poteva essere spiegabile, però. Magari una Strega chiedeva aiuto e offriva sostegno economico...
Quando, però, l'occhio dello spettro cadde sulla firma in fondo ala lettera, Al Tahir comprese che il suo allievo non mentiva affatto. C'era un simbolo, al posto della firma. Una croce con una rosa intorno.
Non li conoscono nemmeno più. L'ordine della Croce Spinata li paga, e loro eseguono. Ecco dove sono arrivati. Non riconoscono più il valore della Cultura e del Potere, ma solo quello del denaro. Espongono la Gilda a chiunque possa pagarli, e non esitano ad eliminare chiunque decida di non voler più essere un sicario da quattro soldi. Non sono io che ho dimenticato i Dettami. Sono loro che si impegnano attivamente per infrangerli tutti.Al Tahir scosse la testa. Non voleva crederci, ma le prove erano lì, davanti a lui. L'Ordine era caduto, tradito dalla sua stessa stirpe, e l'unico suo fedele rimasto era nientemeno che il famoso signore dei Demoni.
Prese la sua decisione. Era un momento di crisi, e doveva agire come di conseguenza.
... Comprendo. Perdonami, Vladek. Avevi ragione e ti accusavo ingiustamente. Ora, però, permettimi di fare ammenda e portare a termine i miei doveri.La sua mano si alzò sul sarcofago, che si scoperchiò, presumibilmente per mezzo di una qualche magia. Lo scheletro del Grande Maestro giaceva al suo interno.
La mano dello spettrò si mosse, e dalla corrispondente mano dello scheletro si tolse un anello, che decollò lentamente ed atterrò sulla mano di Vladek.
L'Ordine non è morto, e non lo sarà finchè un solo Hashashyn vivrà. Ti nomino Grande Maestro dell'Ordine, Vladek Turnadrom. Tu che hai dimostrato di seguire ancora, dopo tutto questo tempo, i Dettami, continua a proteggerli dal deterioramento dei nostri pronipoti.Vladek non si aspettava nulla di tutto questo. Osservò l'anello, indeciso sul da farsi. In effetti, però, come notò ben presto, non aveva molta scelta.
... Così sia. Accetto il ruolo. Farò quanto in mio potere per portare avanti l'Ordine.Al Tahir, ormai non più Grande Maestro, sorrise.
Grazie, Vladek. Sapevo che un giorno o l'altro avresti preso il mio posto... Anche se c'è voluto più del previsto.Si concesse una sana risata, e scomparve, probabilmente una volta per tutte. Il neo nominato Grane Maestro osservò il sarcofago, quindi lo rinchiuse e vi rivolse un silenzioso addio.
Infine, si voltò e se ne andò. I sentimentalismi non erano assolutamente per lui...
Lui, che adesso aveva ancora più da fare di prima.