Vladek Turnadrom
Non è cuioso come, durante una manifestazione religiosa, così poche persone guardino verso l'alto? Per essere fedeli, paiono avere poca fede. Questo, tuttavia, tornava utile.
Vladek aveva rintracciato la cittadina sotterranea, quindi aveva raccolto le informazioni che gli servivano. Ci sarebbe stata una qualche manifestazione religiosa (non s diede la pena di sapere che manifestazione fosse, nè a chi fosse dedicata), e lui sarebbe stato lì. Non esattamente lì, in effetti.
Vladek era sopra la grande sala, sul bordo del cratere che la illuminava, ed osservava il movimento di tutti quelli che prendevano parte al rito. Prestava molta attenzione al sacerdote (chissà come lo chiamavano, qui), però, perchè quello era il suo obbiettivo. Il motivo per cui era arrivato fin lì. L'uomo che non avrebbe visto l'alba del giorno seguente.
Vladek aveva svariati nascondigli, in giro per il momento, uno dei quali a nord di Trabia, poco lontano da lì. Ci era tornato poco tempo prima, e aveva scoperto di essere stato derubato: qualcuno gli aveva preso un libro e una daga intarsiata.
Ora, quegli oggetti non erano, ovviamente, di valore, altrimenti non li avrebbe mai lasciati lì, ma il punto era che nessuno derubava Vladek Turnadrom. Aveva quindi rintracciato il perpetratore di detta ruberia, e, scopertone l'identita, lo aveva seguito fin'ora. Un sacerdote ladro. Perchè non era stupito?
Quell'uomo avrebbe pagato, quello sì, ma non subito. No, voleva attendere ancora un poco. Non tanto per questioni di vendetta, quanto per il fatto che, se le sue idee su quei tipi di riti non erano del tutto errate, ci sarebbe stato un momento in cui il suo obbiettivo si sarebbe fermato. Quello sarebbe stato il momento migliore per colpire.
E così attendeva. Sapeva che mancava poco, a quel momento. E sapeva che lo avrebbe sfruttato.