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| Mise via i soldi che il cliente gli aveva dato, dopo averli accuratamente contati, e poi portò la lama celata con sé in laboratorio. Cominciò a studiarne il meccanismo, aprendo lentamente e con dovizia (una dovizia che non ci si aspetterebbe da uno con un occhio ballerino) l'arma. Gli ci volle una mezz'ora solo per comprendere di quali pezzi aveva bisogno per fabbricarne una gemella, l'altra mezzora la spese per richiudere la lama originale e per assemblare la copia. Era proprio soddisfatto del suo lavoro. Era rientrato nei tempi ed era stato, senza false modestie, un genio. L'arma gemella era, in una parola, perfetta. Ritornò quindi dal cliente. « Ecco a voi ciò che avevate richiesto. Vi prego di pagarmi quanto mi spetta, ovvero altri 1.000 guil. » Posò entrambe le lame sul bancone, in attesa del compenso.
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