Lothìriel MorwenEra discretamente piacevole conversare con quel drow. Parlava molto, ben più di lei, ma diceva cose interessanti e non le veniva voglia di fuggire troncando la conversazione. Si offrì di suonare per lei utilizzando delle cuffie che avrebbero permesso solo a loro due di godere della sua musica. La mezz'elfa sorrise lievemente, lieta di quella proposta.
« Mi sembra una bella idea. Ho del lavoro da fare... » e indicò il pacco di fogli che teneva tra le mani,
« ...ma penso di aver finito per le 9, se per te va bene. »Era contenta di avere una distrazione per quella sera. L'obbiettivo di ritrovare sua madre l'aveva tenuta impegnata 24 ore su 24, 7 giorni su 7 e forse una pausa se l'era meritata.
Mortvon dal nulla cominciò a lodare i suoi occhi. Senza una vera motivazione, Lothìriel arrossì lievemente. Forse quel complimento era stato inaspettato. Si portò una mano al viso, quasi a controllare che i suoi occhi fossero ancora lì. Fu un gesto stupido ma ammise a se stessa che di solito c'era un'altra coppia di sue cose che venivano lodate. Per una volta il suo prosperoso seno era finito in secondo piano e la cosa non le dispiacque.
« Ti ringrazio... anche tu hai dei begli occhi. »In realtà gli occhi di lui erano dietro a degli occhiali con le lenti rosse ma di essi le piaceva la forma. Si prese quindi del tempo per studiare l'aspetto di quel drow. Era esteticamente piacevole, per quanto fosse così diverso da lei. I suoi capelli argentati e la sua pelle scura erano tipici della sua razza. Lui sicuramente era puro e non un mero ibrido come Lothìriel. D'istinto portò una mano al pendente che portava al collo.
« Ora devo andare. A stasera. »Si voltò e camminò verso l'uscita di quel giardino, diretta alle sue stanze. Se voleva essere libera per quella sera, doveva mettersi a lavorare seriamente.
Il tempo quel pomeriggio era volato. Le carte erano tutte sparse sul letto della mezz'elfa mentre lei si stava concedendo del meritato riposo sotto la doccia. L'acqua calda le scivolava sulla nuda pelle e la rilassava. Una volta finito, uscì dal bagno con un asciugamano stretto attorno alla lunga chioma. Erano le 8.15, ora di prepararsi. Aprì l'armadio e scrutò i pochi abiti che vi erano appesi. Dopo qualche attimo scelse il solito
abito verde, senza però coprispalle e senza fasce bianche su braccia e gambe. Ai piedi mise le semplici infradito. Si diede un'asciugata rapida ai capelli, cercando di dare loro un senso. Per fortuna erano decisamente addomesticabili e in breve furono perfetti. Senza attendere oltre, uscì dalla stanza e dal garden, entrando quindi in quello di Balamb. Ci mise un po' a trovare la stanza giusta, poiché da sciocca con aveva chiesto il numero, ma alla fine chiedendo in giro trovò la stanza di Mortvon. Bussò.