L'ombra di due Draghi.

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Mighel27
view post Posted on 17/8/2011, 14:56




Pensieri oscuri accompagnavano la mia passeggiata.
Dopo secoli di beata ignoranza su chi fosse o cosa avesse fatto mio padre in vita, Lucifer era riuscito a farmi una doccia fredda col le sue informazioni. Nonostante fosse passato già qualche giorno e nonostante cercarsi di non pensarci, le sue parole continuavano a tornarmi in mente come in un fastidioso e continuo loop. Mantenendo un cupo silenzio mi aggiravo nella periferia di Jumalulu, la zona per così dire più povera e malfamata della città. Non avevo meta, forse cercavo solo guai o una buona scusa per pestare qualcuno, solo per sfogarmi un pò. Il mio aspetto purtroppo riusciva a tenere quei pochi balordi di strada ad una certa distanza di sicurezza, compromettendo i miei piani.

Se vuoi ammazzare qualcuno, non c'è bisogno di tutte queste cerimonie. Non è questa la mia intenzione. Si certo.

Fu proprio in quel momento che mi accorsi di una certa folla ammucchiata in un vicolo, l'attenzione di tutti era rivolta verso qualcosa. Mi avvicinai spinto dalla mia solita curiosità, diedi un'occhiata rapida, due energumeni si stavano picchiando a sangue. Uno spettacolo pietoso, erano solo due ubriaconi che se le davano per una semplice parola di troppo.

Vuoi partecipare allo spettacolo? No mi è passata la voglia.

Uscii da vicolo e mi diressi a quella che sembrava una modesta piazzetta, sedetti su una panchina e attesi... continuando a logorarmi il fegato per questioni ormai passate. Il sole stava tramontando e le nuove erano di uno splendido rosso scarlatto.

 
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view post Posted on 19/8/2011, 16:03
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Lothìriel Morwen

Ambientarsi non è mai facile ma Loth non aveva mai avuto così tanti problemi a farlo fino a quando non era arrivata al Garden. Cercavano soldati e lei era solo una discreta maga con buon potenziale ma nessuno che l'aiutasse a svilupparlo. L'unico motivo per cui non aveva ancora fatto i bagagli era sua madre. Da sola non l'avrebbe mai trovata. Eppure il suo obbiettivo le sembrava ogni giorno più distante e impossibile da raggiungere. Il suo sguardo cadeva spesso sul suo ciondolo. Non era ancora successo nulla. Quel pendente avrebbe dovuto indicarle la via per ritrovare Akor' ma sembrava che non fosse ancora il momento. Ere una situazione frustrante.
L'ibrida era distesa sul letto, fuori dalla finestra il sole stava tramontando. La sua pelle nuda sembrava ancora più pallida. Lothìriel sembrava morbidamente addormentata, se non fosse stato per il suo viso, corrugato dai suoi pensieri. Sentendo di aver bisogno di un po' d'aria, si mise l'abitino verde (questa volta senza le componenti bianche, lasciando quindi scoperte le braccia e le gambe) ed uscì dal Garden. Camminò senza meta, senza che i pensieri decidessero di lasciarla in pace. Arrivò fino alla periferia senza nemmeno essersi resa conto del come. Passò di fianco ad una rissa ma non si fermò a guardare, non essendo un suo problema. Con passo lento e mente stanca, giunse ad una piazzetta. A poca distanza da lei un umanoide sedeva ad una panchina.

Lascio a te la descrizione del come si identificano perché non ho idea di ciò a cui pensavi.
 
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Mighel27
view post Posted on 22/8/2011, 18:35




Una serata molto serena.
A differenza del mio stato d'animo, intorno a me regnava una certa calma e immobilità, nonostante gli schiamazzi e le grida della rissa giungevano fino a li. Fu allora che una strana sensazione cominciò a crescere... la mia energia, il mio sangue cominciò a ribollire. Non era una sensazione nuova l'avevo già provata in passato, ma non ricordavo quando...

Che ti succede? Non lo so, ma la mia parte dragonica si sta destando. E' una sensazione di allerta, come quella che provai...

Improvvisamente mi tornò in mente. La sensazione anche se molto meno forte, era molto simile a ciò che provai quando oltre due secoli fa incontrai un anziano drago della terra fra le montagne di Trabia. Quella fu la prima volta che incontrai un altro essere con il sangue dragonico... Alister era il suo nome. Ma come poteva essere, un drago a Jumalulu?! Mi alzai cominciano a scrutare il cielo in ogni direzione, senza alcun risultato... poi il mio sguardo si posò sua una strana ragazza dai tratti elfici. Chi era? In qualche modo sentivo che era lei la causa di tutto questo, ma non capivo come.

Potrebbe essere un drago che ha assunto forma umanoide. Hai pensato che forse è un mezzodrago come te? Ma io... pensi davvero di essere l'unico? Il tuo ego è sconfinato.

"Buona sera."

Il solito inchino come etichetta vuole, ormai era mia abitudine. Fino a quel momento non avevo mai incontrato un altro individuo come me, ero molto curioso di conoscerla.

 
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view post Posted on 24/8/2011, 14:06
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Lothìriel Morwen

La gente camminava attorno a lei, incurante che un vicolo lì vicino qualcuno si stesse facendo molto male. Forse non sapevano, forse non volevano sapere. Non era comunque un problema di Lothìriel, perciò lei non se ne curò. I suoi passi quasi non si udivano, tanto erano leggeri. La gente sembrava scansarsi al suo passaggio, quasi comprendessero e avvertissero il cattivo umore che la accompagnava. Sì, perché non si può essere di buon umore se hai un solo desiderio nella tua vita e non riesci nemmeno ad avvicinartici.
Improvvisamente una strana sensazione si impadronì di lei. Fu come se il suo cuore improvvisamente sentisse il bisogno di pompare quanto più sangue possibile. La sua essenza magica si destò, quasi captasse un pericolo. Non era la prima volta che provava quella sensazione.
" Akor'...? "
Si voltò intorno, cercando il drago nero. Il suo iniziale entusiasmo si trasformò in delusione e dolore quando si rese conto che non si trattava di lei. Digrignando i denti per la frustrazione, cercò di comprendere come mai le fosse scattato quell'impulso se non c'era un drago. Fu una voce maschile a ridestarla. Davanti a lei ora c'era un essere umanoide di sesso maschile con pelle chiara e capelli scuri, poco più alto dell'ibrida. La cosa interessante erano le sue ali nere.
« Buona sera. »
Non c'erano motivi per non dimostrarsi cordiali, anche se non aveva alcun motivo per essere lei a portare avanti la conversazione. Il tipo sembrava in buona fede, senza secondi fini, ma la ragazza aveva capito molto presto di essere una pessima lettrice delle intenzioni altrui.


Edited by poeta - 24/8/2011, 19:38
 
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Mighel27
view post Posted on 11/9/2011, 12:02




Un incontro unico.
Due mezzi draghi che s'incontrano casualmente nelle poco frequente periferie di Jumalulu... coincidenza a dir poco insolita. Decisi d'intrattenere una conversazione in modo da scoprire qualcosa di lei: sapere chi era, che ci faceva la, da chi aveva ereditato la sua parte dragonica, erano le cose che m'interessavano di più al momento. Ma prima era giusto presentasi come di dovere:

"Il mio nome è Samuel Night, sono un cadetto di Balamb e lei è..."

Attesi il suo nome prima di arrivare dritto al punto, ormai cominciava a capire che eravamo legati nel sangue. Draghi... sapevo tutto sulla mia razza, o meglio tutto ciò che si conosceva. La loro storia spesso non era legata felicemente a quella degli umani, l'esistenza stessa del mestiere di Dragoniere ne era la prova lampante. Per fortuna, se così si può dire, la loro scomparsa ha attenuato il risentimento della popolazione nei nostri confronti. Certo io e lei non eravamo proprio nelle stesse condizioni, da quanto potevo vedere e supporre, nell'aspetto essa non aveva niente derivante dal suo sangue dragonico... ciò gli doveva aver facilitato le cose.

E' invidia quella che sento? Puoi biasimarmi? Avrei avuto una vita ampiamente più facile, ma adesso non importa più. Sono orgoglioso dei miei tratti dragonici.

"... è raro di questi tempi, incontrare un altro mezzodrago. E' un piacere fare la sua conoscenza."

Il mio volto era sereno, mentre le prime stelle cominciavano timidamente a spuntare in cielo... la serata era appena cominciata.

 
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view post Posted on 11/9/2011, 14:59
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Lothìriel Morwen

L'umanoide si presentò come Samuel Night, cadetto di Balamb. Quindi faceva parte di un Garden, come lei, anche se con un grado più alto del suo (non che la cosa la stupisse, non stava nemmeno cercando di far carriera). Lo scrutò ancora, in attesa di qualcos'altro ma il cadetto voleva solo sapere il suo nome. Niente di compromettente da dare.
« Lothìriel Morwen, recluta di Trabia. »
Non era necessario quella specifica ma visto che lui l'aveva data le era sembrato corretto fare la medesima cosa. Si sentiva stranamente a disagio in presenza di quel Night. Qualcosa in lui le risultava familiare ma non capiva cosa e questo la indisponeva. Cercava di mantenersi neutra ma le sue sopracciglia pendevano verso il basso in un'espressione pensosa e concentrata. Espressione che mutò pericolosamente quando lui la identificò come mezzodrago. Spalancò gli occhi dalla sorpresa, cercando subito dopo di ridarsi un contegno.
« Non so di cosa stia parlando. Sono un'elfa, io. »
Non sapeva perché aveva negato. Probabilmente ancora non accettava la sua vera natura, non accettava la piega che aveva preso la sua vita. Avrebbe preferito rimanere l'elfa di prima, quella con un padre premuroso e un villaggio da chiamare "casa". Poi quel drago nero era arrivato e tutto era finito. Ad ogni modo era chiaro che pure quel tipo era un mezzodrago. Che fosse lui la fonte di quella sensazione che prima l'aveva allarmata?
 
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Mighel27
view post Posted on 11/9/2011, 19:01




Negare.
Rifiutare ciò che si era, un atto di codardia che non tolleravo. Nonostante non avessi mai avuto vita facile, non avevo mai negato o odiato ciò che ero. La cosa m'indispettì, ma cercai di non darlo a vedere... anche se il mio sguardo era diventato più freddo.

Sicuro di provare davvero ciò che pensi? Che vorresti dire? Come ho detto non ho mai odiato i miei tratti dragonici. Non mi riferisco a quelli, ma ai tuoi tratti umani... anche se sono in pochi a notare questo piccolo particolare.

"Oh che cosa carina! Neghiamo la realtà..."

Una costatazione alquanto acida, mentre facevo qualche passo alla sua sinistra dandole palesemente le spalle. Lucifer aveva ragione, nessuno mi aveva mai chiamato mezzuomo ma sempre mezzodrago o mostro a secondo dei casi. Probabilmente era perché la gente tende a notare le differenze e non ciò che ha in comune con le altre creature. Mi rivolsi nuovamente all'elfa, questa volta in modo più sereno:

"Cosa c'è di male nell'essere un mezzodrago? Certo, se escludiamo il fatto di non poter avere una vita normale..."

C'è gente che desidera solo questo. Perché fermasi a qualcosa del genere? Un mezzodrago dovrebbe mirare ad avere di più... Non tutti hanno la tue ambizioni.

Forse era vero, forse no... ma sprecare un dono di tale portata, era qualcosa di imperdonabile sotto il mio punto di vista.

 
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view post Posted on 11/9/2011, 19:38
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Lothìriel Morwen

Il mezzodrago sembrò non gradire la risposta dell'ibrido. Glielo si poteva leggere in faccia. Che si fosse sentito offeso dalla sua negazione? Perché mai? Stizzita dalla sua costatazione acida, lo guardò innervosita. Che ne sapeva lui della realtà? Chi pensava di essere per piombare nella sua vita e definirla "mezzodrago"? Lo seguì con lo sguardo mentre le girava attorno, digrignando i denti, anche se cercava di nasconderlo tenendo le labbra chiuse.
« Ma chi si crede di essere? »
Controllava a malapena la voce. L'emozione la stava sovrastando. Era arrabbiata, fondamentalmente. Con quel mezzodrago per averla messa di fronte a qualcosa che faticava ad accettare, con suo padre per averle nascosto la verità, con sua madre per averle portato via l'affetto più caro e averle sconvolto l'esistenza, con sé stessa perché incapace di affrontare la realtà.
« Che ne sa di me per sputar sentenze? »
I suoi occhi sembravano scurirsi sempre di più. Con ira guardava Samuel, le mani erano strette a pugno. Con poche parole lui le aveva fatto rivivere la morte dell'amato padre e la scoperta della madre. Imperdonabile.
 
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Mighel27
view post Posted on 15/9/2011, 01:43




Parole di rabbia.
Il discorso stava diventando piuttosto acceso, evidentemente entrambi avevamo toccato punti sensibili del nostro passato. Solo questo ci doveva far capire quanto, in fin dei conti, eravamo simili... tutti e due avevamo avuto vite difficili e dolorose, ma in fondo eravamo mezzi draghi, quindi era più che normale. Lucifer sembrava abbastanza compiaciuto e divertito della piega che aveva preso il nostro discorso.

L'hai fatta arrabbiare. La cosa m'interessa davvero poco. Anche tu non sembri l'emblema della calma.

"Sentenze?!? E' vero, non conosco niente di te ma spiegami: cosa c'è di giusto nel nascondere cosa si è davvero?"

A differenza sua, non alzai la voce. Ero anch'io irritato, ma da cosa realmente? Dal semplice fatto che essa probabilmente disprezzasse le sue origini? No, la verità era che in qualche modo lei mi ricordava il me stesso di qualche secolo fa. Negare se stessi, significa negare il proprio passato continuando comunque a vivere in esso... e non c'è niente di più sbagliato, perché non si fa altro che negarsi un futuro.

E anche se fosse? Non sono certo affari tuoi... o forse non vuoi che continui a consumarsi, semplicemente perché un giorno potrebbe diventare come te?

"Non negare chi sei agli altri e soprattutto a te stessa, non puoi immaginare dove un giorno potrebbe potarti tale scelta."

Lucifer aveva colto nel segno, ma non volevo ammetterlo... m'irritava il fatto che riuscisse così chiaramente a leggermi dell'animo, ma visto il nostro legame non potevo farci niente.

 
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view post Posted on 24/9/2011, 16:15
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Lothìriel Morwen

Un ragazzino sputa sentenze. Ecco come reputava quel mezzodrago. Non c'era altro modo per lei di vedere la cosa. Perché per lui era così importante la sua razza, tanto da giudicarla e riprenderla?
« Non sono le nostre origini che ci qualificano ma il nostro modo di vivere. »
Il suo tono era più calmo e più basso, anche se il fastidio nella sua voce era ancora palese.
« Ho vissuto 168 anni della mia vita convinta di essere un'elfa e non è cambiato nulla da quando ho scoperto di avere sangue di drago nelle vene. Non rinnego nulla di questa mia natura, non è la natura di drago che rifiuto. È il drago a cui il sangue appartiene che non accetto. Non venirmi a parlare di scelte perché io non ne ho avute. Hanno scelto altri per me. »
Il discorso non era affatto chiaro. Lothìriel parlava sapendo perfettamente il suo passato, Samuel ovviamente non lo conosceva. Difficile che riuscisse a comprendere il concetto che disperatamente lei cercava di render chiaro.
Ancora indispettita da quell'intromissione, si mosse in avanti quasi cercasse di andarsene.
 
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Mighel27
view post Posted on 2/10/2011, 12:40




Discorso intricato...
cominciavo a non capire di cosa stesse parlando. Iniziò a parlare di scelte negategli, ma quali scelte? Non conoscevo il suo passato, ma nonostante questo il suo discorso risuonava, in qualche modo, familiare. Non sono le nostre origini che ci distinguono, ma il nostro modo di vivere... quanto ritenevo veritiere queste parole? Per anni, anzi per secoli fu la mia unica convinzione... ora cominciavo a crederci un pò meno.

L'essere così somigliante a tuo padre ti spaventa? Comincio a credere che per quanto si possa essere diversi dai propri genitori, alla fine si è portati a percorre la stessa strada... Pensiero più stupido e insensato non potevi avere... guardami! Ti sembro l'ombra di mio padre? ehm... No non rispondere, questa volta potresti farmi davvero incazzare.

"E' vero! Spesso non si ha la possibilità di scegliere, come l'essere o no figli di un drago. Rinneghi il tuo genitore dragonico? Magnifico allora siamo in due, ma non per questo nego la realtà dei fatti. Per come la vedo io, hai vissuto in una sorta di favoletta per 168 anni e quando questo sogno è andato in frantumi, sei rimasta ferita dalle sue schegge. Bello o brutto che sia, un sogno rimane un sogno... "

La sua interpretazione della mia ultima frase, mi avrebbe detto molto su di lei. Anch'io avevo vissuto per secoli in un sogno... un sogno buio e logorante del quale ancora oggi porto i segni che probabilmente continuerò a portare per tutta la vita.



Scusa l'immenso ritardo, ma non mi ero accorto proprio della risposta. D:
 
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10 replies since 17/8/2011, 14:56   91 views
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