Incontri fortuiti, Marcus e Sole

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view post Posted on 22/5/2011, 21:24
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Mago guerriero, amante dei gufi e signore della piromanzia.

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Il Preside raramente si soffermava per la Sala Comune del Drago d'Oro o meglio, quello che ne rimaneva dopo la ricostruzione e lo spostamento del Garden stesso fino a Jumalulu: ormai d'oro lì dentro rimaneva praticamente solo il nome.
Ad ogni modo, il mezz'elfo era pressoché costretto a passare per quell'area per recarsi alla propria stanza, coì come tutte le sere. Avrebbe potuto usare il teletrasporto magico dalla Presidenza per arrivare direttamente nella sua stanza, ma non vi ricorreva mai: in primo luogo sentiva a volte il bisogno di camminare un po'... e in quegli ultimi giorni, passava di lì anche con la speranza di incontrare Sole fuori dalla sua stanza. Non l'aveva più vista da quella volta e ciò l'aveva preoccupato non poco, con ampia disapprovazione della Regina delle Fenici. Per la G.F. non avrebbe dovuto cedere fin dall'inizio, nonostante fin dall'inizio la ragazza non gli era stata indifferente, e in quella situazione avrebbe dovuto agire maggiormente di forza ed autorità, andando ad aprire e a cercarla più attivamente... ma ferita com'era da chissà quali ricordi del passato di Marcus, come avrebbe reagito al vederlo entrare di forza negli spazi in cui si rifugiava? L'avrebbe spinta a scappare come non mai e fuori da Jumalulu ormai cosa avrebbe potuto fare?
*Non voglio neanche pensarci!*
*In effetti non sarebbe un bello scenario, te lo concedo...*
*Grazie* replicò il mezz'elfo, incerto se definire quella concessione una cosa seria o una risposta sarcastica.
Dopo un po' di tempo, quando ormai Marcus stava per salire, la Fenice riprese la parola: *Ora però dovresti toglierti questo chiodo dalla testa o non riuscirai più a fare il tuo dovere come prima... Non ti sei neppure accorto che la Sala Comune è completamente vuota!*
*Cosa?* rispose lui con l'aria di chi si risvegliava da un torpore inquieto, constatando quanto la Fenice avesse ragione e quanto quell'evento fosse insolito.
Com'era possibile? Il Preside di Balamb si avviò quindi nel pieno della sala comune, dove non c'era anima viva nonostante l'ora non fosse particolarmente fonda.
 
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view post Posted on 24/8/2011, 20:19
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Sole Rei

Sole aveva ormai consumato il pavimento della sua stanza a furia di andare avanti e indietro. Pensare non faceva bene alla sua testolina, i pensieri le attanagliavano il cuore. Non sapeva, più che altro, cosa pensare. Parlare sembrava la soluzione migliore ma non era di sicuro la più facile. Samuel le aveva dato dei consigli e lei avrebbe voluto seguirli ma sarebbe stata in grado? Comportarsi però da fantasma non era più sostenibile. Stringendo forte quel minimo di coraggio che le era nato dentro, uscì dalla propria stanza e si diresse in giardino. Non c'era un vero perché per cercare Marcus là. Forse perché era il luogo dove aveva "spiato" l'incontro tra lui e Eris. Ad ogni modo, dopo aver girato il giardino alla ricerca del mezz'elfo si diresse verso un luogo molto più sensato. Uscì dal garden e facendosi a fatica spazio tra la folla giunse alla presidenza. Lì un soldato la informò che il preside Marcus era uscito da poco e che si era diretto proprio al Garden da cui proveniva lei. Mentre il coraggio andava sciamando, con il cuore pesante tornò verso la sua camera, passando per la Sala Comune. Lì quasi rischiò di non vedere l'unico presente tanto era intenso il suo desiderio di trovare il preside. Rimase immobile, a 3/4 metri da lui, con gli occhi spalancati. Il mezz'elfo si sarebbe trovato davanti una ragazzina mingherlina, con lunghi capelli neri sciolti sulle spalle, una maglietta bianca a maniche lunghe, guanti neri, jeans del medesimo colore, scarpe bianche con dettagli rossi.
« Pre.. preside.. »
Abbassò lo sguardo, imbarazzata. Le tornarono alla mente le sue mani sul suo corpo, la sua lingua nella sua bocca. Arrossì violentemente, mentre nascondeva il viso con i capelli. Ora che finalmente lo aveva trovato non sapeva cosa dirgli.
 
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view post Posted on 28/8/2011, 23:02
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Mago guerriero, amante dei gufi e signore della piromanzia.

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La stranezza di quella situazione alquanto inusuale venne presto compensata, in parte, dalla venuta di un'altra persona. Stava allora per andarsene, quando si accorse che la nuova arrivata era proprio colei che stava cercando: Tsukino, ormai diventata Sole grazie alla costanza che la caratterizzava fin dal suo nome. Se non avesse creduto nel destino, avrebbe potuto giurare che qualcuno aveva predisposto la scena per permettere quell'incontro fortuito e ricercato allo stesso tempo.
La giovane riconobbe il Preside, lo chiamò per il suo titolo, ma poi si fermò, quasi indecisa e quasi vergognandosi di qualcosa, come testimoniava l'improvviso rossore del suo bel viso.
*Non è difficile intuire cosa* commentò Saraphoenix in maniera allusiva e spigolosa.
Il mezz'elfo colse l'allusione e fu leggermente infastidito dalla perdurante ostilità della Fenice in merito. Quel che era fatto era fatto, non poteva tornare indietro e se anche avesse potuto non l'avrebbe fatto: di ciò era ormai certo. Quello che avrebbe cercato di impedire sarebbe stato invece la visione del proprio passato da parte della ragazza, qualsiasi frammento lei avesse visto.
*Qualsiasi cosa sia sta attento: l'hai già fatta scappare una volta* continuò la G.F.
*Grazie, lo so bene anch'io!*
La Guardian Force sembrò quasi gongolare nel vedere Marcus in quello stato, ma il mezz'elfo non volle saperne di continuare quel gioco a suo dire insulso e si concentrò sulla ragazza, sul modo migliore per parlarle:un approccio autoritario era fuori questione, mentre uno diretto era alquanto rischiso: forse sarebbe stato quello migliore, ma il rischio che Sole si vergognasse ancora di più e scappasse per non svenire o per non affrontarlo era ancora maledettamente forte.
Alla fine, con il cuore che batteva più forte del solito per la tensione di quella situazione a cui non era affatto abituato, Marcus avanzò di qualche passo verso di lei, ma si fermò ancora ad una certa distanza, in modo da non farle correre il pericolo di toccarlo e allo stesso tempo di non dover gridare.
"Mi... mi dispiace Sole" riuscì allora a dire. "Non volevo farti del male... né con quello che è successo tra noi, né men che meno con il mio passato. Non rinnego ciò che è successo e lo rifarei ancora... ma qualunque cosa tu abbia visto dopo, non avrei mai voluto che ti spaventasse in quel modo, né che tu dovessi affrontarlo tutta da sola."
Avrebbe voluto proseguire con un accorato appello alla condivisione di quello stesso frammento del passato, ma quel passo in fondo toccava proprio alla ragazza: doveva essere lei a fare un passo, anche solo simbolico, in quella direzione. Solo se lei non ci avesse provato, il mezz'elfo avrebbe cercato di spingerla più esplicitamente a rivelargli ciò che la angosciava così tanto e che l'aveva fatta fuggire via dalla sua stanza così repentinamente.
 
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2 replies since 22/5/2011, 21:24   61 views
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