Un giorno di pausa

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Legion from Darkness
view post Posted on 7/3/2011, 22:46




Contrariamente a quanto si possa pensare a giudicare dagli ultimi anni di Demitri Maximoff, fare il Preside di una struttura come un Garden non lascia molto tempo libero. Scartoffie, formalità, trattare con i villaggi, visite diplomatiche, allenamenti e tante piccole e grandi noie che in un modo o nell'altro tu rubano la giornata. Per Medison, era già un inferno così. Poi si era ritrovato a capo di una città, e allora la merda si era presentata alla sua porta con allegria, sbattendogli sul groppone una mole i lavoro ancora peggiore. non era da solo, se non altro, a occuparsene, ma ciò non toglieva che in un modo o nell'altro era da almeno un mese che trovava appena il tempo di mangiare durante il giorno. E come se non bastasse, la notte faceva sogni strani. Avrebbe probabilmente dato la colpa allo stress, se non avesse riconosciuto chi era la figura che disturbava il suo sonno...

Ma per un giorno, non doveva preoccuparsi di tutte queste cose. Pausa. Stop.
Era da settimane che prometteva a Cecilia di portarla fuori, e quel giorno si era fatto dare una mano da quel poveraccio di Hime con le scartoffie, per ritagliarsi un pomeriggio libero. Gli dispiaceva per lui, ma lui non pareva tanto scocciato. Non aveva molto da fare ultimamente, la città era sorvegliata principalmente dai soldati galbadiani e lui senza avere una manica di incapaci disobbedienti da spedire in giro a far cose e controllare posti si annoiava. Comunque, stava di fatto che quel pomeriggio non aveva da lavorare, e quindi come occupare meglio il tempo che uscendo con la propria... ragazza? Erano ufficialmente una coppia, questo era ormai un dato di fatto in qualche modo. Ma in che senso lo fossero, era complicato. Almeno, per lui.
Osservò la vetrina. Come ogni buon centro città, quello di Jumalulu aveva una via commerciale, dove si trovavano ora, e la suddetta via commerciale era fiancheggiata da negozi, davanti alla vetrina di uno dei quali erano adesso. Vestiti. Era Cecilia ad essersi fermata. Tendenzialmente non avrebbe nemmeno badato al contenuto della vetrina, quel genere di negozi gli mettevano tristezza, ma una cosa aveva attirato la sua attenzione. Tra le decorazioni intorno agli abiti, c'era una piccola pietra, azzurro acceso. Come quegli occhi...

"Non puoi fuggire dal passato, Medison Counters." disse la figura nei suoi sogni.

Scosse la testa. Non voleva pensarci. Non ora. Non mentre era con Cecilia.
"Hai addocchiato qualcosa?" le chiese, sorridendo al suo riflesso sulla vetrina.
 
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view post Posted on 7/3/2011, 23:07
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Cecilia Eva Liebe

Era un sacco di tempo che continuavano a rimandare l'uscita, Medison era sempre pieno di impegni. Lei però non se ne lamentava. Era il preside di Trabia dopo tutto, quella condizione andava accettata e basta. Tentava di stare con lui il più possibile, senza disturbarlo durante il lavoro. Il più delle volte ritagliavano un po' di tempo per loro la notte, nel letto di lui.
Alla fine, non si sa come, era riuscito a trovare un po' di tempo per uscire. Non molto, avrebbero potuto solo fare una passeggiata in città, ma era abbastanza.
Quel giorno aveva indossato un vestitino blu (che sembrava forse un po' stretto sul seno), con scarpe col tacco coordinate. I capelli erano, come al solito, sciolti sulle spalle.
Camminavano tranquilli, mano nella mano, tra i negozi. Ad un certo punto una vetrina attirò la sua attenzione. Vendevano vestiti, come quelli che piacevano a lei.
« Quel vestito da sera è una favola. »
Col dito aveva indicato un lungo vestito nero, senza spalline, con un piccolo strascico e dettagli in tulle e pizzo. Non poteva farci nulla, andava pazza per i vestiti.
 
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Legion from Darkness
view post Posted on 8/3/2011, 19:05




Avrebbe dovuto imparare da lei. Nonostante tutto quello che era successo (e che stava ancora succedendo) riusciva ancora a predere la vita come se tutto fosse normale. O almeno era molto brava a farlo sembrare. Ormai non era più neanche tentato di scoprirlo manualmente. Guardò il vestito.
"Sono sicuro che sarebbe ancora più bello addosso a te, allora." le rispose. Non voleva essere la classica frase di cortesia, lo pensava davvero.
Solo dopo averlo detto si ricordò però che quella frasse l'aveva già detta, anni prima, a un'altra donna. Per un momento provò una gran vergogna di se. Nemmeno l'eleganza di cambiare le parole... A volte aver vissuto così tanto più a lungo di chi lo circondava era ancora peggio di quanto non lo fosse normalmente.
 
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view post Posted on 8/3/2011, 21:53
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Medison a tratti le sembrava distante ma cercò di non badarci. Probabilmente era preoccupato per qualcosa attinente al lavoro e sperava che facendo finta di nulla lui avrebbe smesso di pensarci.
« Forse. Ma son sicura che ti piacerei di più senza... »
Si voltò a guardarlo con sguardo ammiccante, facendo riferimento alle numerose volte in cui avevano condiviso un letto. E una scrivania, un corridoio, un giardino, un prato ecc...
« Uff, peccato che non ci siano mai occasioni per sfoggiare abiti del genere. Comprarlo sarebbe uno spreco... »
Avrebbero dovuto indire un ballo a Jumalulu, invitando tutti i soldati dei tre garden e accompagnatori.
« Secondo te dovrei accorciarmi i capelli? »
Era una cosa a cui pensava da un po'. Lei teneva sempre i capelli lunghi ma per cambiare un po' avrebbe potuto tagliarli e cambiare pettinatura.
 
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Legion from Darkness
view post Posted on 15/3/2011, 16:52




Sembrava che tutto le scivolasse addosso, senza toccarla. La invidiava veramente. Probabilmente doveva provare a fare come lei. Anche se lei non aveva la responsabilità su una città enorme e per estensione su un intero paese.
CITAZIONE
« Forse. Ma son sicura che ti piacerei di più senza... »

Le sorrise di rimando. A dirla tutta non era del tutto convinto che fosse così. Sapeva per esperienza che non sempre una donna nuda era meglio di una vestita nel modo giusto. È la differenza tra erotismo e pornografia, dopotutto: non è necessario che si veda tutto perché sia eccitante. Comunque, non era come se non apprezzasse Cecilia nature, certo. E come se non la apprezzasse spesso. In effetti era da parecchio tempo che non faceva sesso tanto spesso (almeno, non con la stessa persona, e non senza esserne costretto), o anche in tanti luoghi diversi. Probabilmente l'ultima relazione del genere che aveva avuto era stata Devila. Già, Devila...
Non ebbe tempo di seguire quella linea di pensiero, perché appena dopo Cecilia commentò sul fatto che comunque quell'abito sarebbe stato sprecato, dato che mancavano le occasioni. E in effetti non le si poteva dare torto, anche se lo avesse preso difficilmente avrebbe avuto un'opportunità di metterlo.
"Siamo in guerra, Cecilia. Tempo per queste frivolezze purtroppo non c'è più per nessuno. Siamo già fortunati ad essere qui in una città pesantemente difesa, al sicuro. Migliaia di persone la fuori sono in balia dei demoni che potrebbero attaccare le coste in qualunque momento, e non parliamo nemmeno di chi è rimasto a Balamb." le rispose, voltandosi nuovamente a fissare il vestito. La mente gli si rivolte ai trabiani. Il suo popolo. Le discussioni per dove la popolazione del continente trabiano si sarebbe dovuta stabilire era stata molto lunga, e alla fine avevano dovuto accettare quel che rimaneva per costruire i nuovi accampamenti, ovvero le coste, da dove tutti i galbadini erano fuggiti. Medison non era stato contento di questa decisione, ma non c'era altra scelta. Non era facile come Balamb, che tutto sommato contava la popolazione all'incirca di una semplice cittadina. Quello era un popolo.
SPOILER (click to view)
probabilmente per consistenza si potrebbe editare quest'ultimo pezzo che segue e il commento sui capelli, dato che un'uscita del genere sarebbe discretamente spiazzante e difficilmente una persona se ne uscirebbe con una domanda del genere dopo, ma nel dubbio inserisco lo stesso quanto seguirebbe. E probabilmente potrei dover editare il commento sulla politica. Avrei dovuto consultarvi prima, mi sa.

Si voltò nuovamente verso la ragazza. Era più forte di lui, anche quando cercava d non lavorare in fondo in fondo aveva sempre quelle cose per la testa. "Scusa. Lo so che ti avevo promesso di non occuparmi di lavoro oggi." le disse, con un po' di senso di colpa, guardandosi i piedi.
"Comunque, secondo me ti stanno bene così." rispose infine, quando gli chiese dei capelli, rialzando lo sguardo. Quel genere di domande erano sempre difficili, perché c'era sempre il rischio di dire la cosa sbagliata. Come quando ti chiedono cosa le sta meglio tra due vestiti. Probabilmente aveva già deciso se li voleva tagliare o meno, e lui doveva indovinare cosa volesse sentirsi dire. Avrebbe fatto più in fretta a barare e a leggerle nel pensiero, ma si era ripromesso di non farlo. E se ne stava pentendo mano a mano.
 
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view post Posted on 22/3/2011, 19:21
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Nonostante la sua frecciatina, lui rimase praticamente impassibile. Tacque per qualche attimo, perso in chissà quali pensieri. Era da un po' ormai che lo sentiva distante, sia col corpo che con la mente. Doversi occupare di una città oltre che di un garden lo stava sfiancando e trasformando in qualcosa di diverso dal Medison che amava.
Le disse che erano in guerra, che non era tempo per frivolezze come un ballo. Possibile che non pensasse al fatto che era proprio nei momenti bui che si necessitava di svaghi? La gente era sempre più terrorizzata e attività ludiche come spettacoli, balli, cabaret potevano essere la giusta medicina per quella città malata di paurite.
« Non puoi non occuparti di lavoro, lo so. »
Il suo sguardo era fisso sul vestito, più per non guardare l'uomo che per interesse verso l'abito. Sospirò. Che avrebbe dovuto fare? Pretendere di essere al centro del mondo di Medison? Sì, avrebbe potuto ma lui non avrebbe potuto accontentarla. Quell'uomo non avrebbe potuto metterla davanti ai suoi doveri di preside e questa sua rettitudine piaceva a Cecilia. Peccato che la facesse sentire sempre più sola.
« Vuoi che torniamo al Garden? »
Uscire forse non era stata una buona idea. Si sarebbe sentito più a suo agio tra le mura della sua vecchia presidenza piuttosto che fuori con lei.
 
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Legion from Darkness
view post Posted on 31/3/2011, 01:00




Aveva ragione. Lui non poteva non occuparsi del proprio lavoro. Soprattutto non ora. Ma ciò stava distruggendo lui e la relazione con la donna che amava. Era davvero tentato, alle volte, di lasciare tutto... Abbandonare il posto da preside e tornare ad essere un semplice SeeD. Meno stress e più tempo per lei. Ma sapeva benissimo che non poteva fare una cosa del genere. Un tempo, forse, sarebbe stata un'opzione viabile, ma ora come ora era diventato troppo importante per poter fare quel genere di passo indietro.
CITAZIONE
« Vuoi che torniamo al Garden? »

, gli chiese lei. Lui annuì. Si vedeva che lo conosceva. Sapeva che al garden si trovava sempre più a suo agio. In particolare nella vecchia presidenza. Aveva passato gli ultimi cinque anni della sua vita principalmente lì, anche se era stato un periodo difficile quel posto gli era un po' entrato nel cuore.
Gli dispiaceva aver rovinato anche quella giornata. Avrebbe davvero voluto avere più tempo per lei, al posto di qualche ora la notte. Cercò di non pensarci, non c'era molto che poteva fare a riguardo per ora.
"E comunque questi vestiti costano troppo." aggiunse, cercando di rilassare un po' l'aria tesa che si stava creando.
 
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view post Posted on 8/4/2011, 13:17
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Avviandosi verso il Garden, cercò di prendergli la mano.
« Oh, fidati che me li posso permettere... »
Gli fece l'occhiolino, lasciandogli intendere che i metodi per guadagnare soldi li aveva, anche se lui poteva solo immaginarli.
La strada verso il Garden non sarebbe stata lunga, purtroppo. Una volta giunti lì, Hime o chi per lui sarebbe arrivato trotterellando e le avrebbe portato via Medison. Era sempre così.
C'era qualcosa di sbagliato in tutto ciò. Dopo Dan, Medison era l'uomo della sua vita. Lo amava, adorava stare con lui e non temeva, quasi, per la sua vita. Aveva guadagnato un uomo praticamente immortale ma aveva perso un uomo presente. Era davvero una storia da mandare avanti la loro? Aveva senso ingoiare tanti rospi, cercando di sorridere tutte le volte che lui le diceva che doveva andare a lavorare? Aveva senso rimanere in quella città priva di svaghi se non riusciva a stare con l'unico uomo che voleva? Cercò di non pensarci. Probabilmente ne valeva la pena visto che lui l'amava. Per il sentimento che li univa aveva senso stringere i denti. Chissà, però, per quanto ci sarebbe riuscita.
 
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Legion from Darkness
view post Posted on 16/4/2011, 18:34




"Ah, sul serio?" le rispose Medison, mentre continuavano verso il garden.
Già, se li poteva permettere. Medison non era del tutto sicuro se stesse continuando a prostituirsi o avesse un qualche altro genere di lavoro, ma di sicuro a Cecilia non mancavano i soldi anche senza la sua assistenza. Sapeva badare a se stessa, probabilmente meglio di quanto lui avrebbe potuto farlo. Sembrava essere un tratto comune delle donne della sua vita, dopotutto.
Per un momento tornò a pensare al fatto che probabilmente la donna che amava vendeva il suo corpo. Lui non era geloso, di norma, aveva sempre trovato che cercare di tenere troppo stretto a se qualcuno non fosse un comportamento giusto nei suoi confronti. L'amore e la liberà non dovevano essere mutualmente esclusivi. Erano entrambe cose senza cui non si poteva vivere. Ma il pensiero, in fondo, un po' gli faceva male. Ma come al solito, se lo tenne per se. La vita di Cecilia era una cosa che riguardava solo lei. Soprattutto ora che lui, della sua vita, quasi non era più parte. Forse avrebbe dovuto lasciarla andare. Dirle di cercare qualcuno che potesse amarla meglio di lui. Dopotutto, se le cose non fossero cambiate, sarebbe accaduto comune che le loro strade si sarebbero divise. Magari avrebbe potuto evitarle il dolore di dover essere lei a recidere la relazione...
Si riscosse subito da quel corso di pensieri. Maledetti farmaci, probabilmente era quella roba che gli faceva passare per la testa certe stronzate. Erano sempre più potenti, soprattutto dopo quel che era successo a Trabia doveva prendere precauzioni sempre più consistenti per tenere a bada il Cacciatore. Precauzioni che probabilmente alla lunga lo avrebbero rovinato. Ma era disposto a rischiare qualunque cosa se significava che Cecilia sarebbe stata al sicuro dal Cacciatore. Anche di perdere la vita. O peggio.
 
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8 replies since 7/3/2011, 22:46   75 views
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