Sorpresa.

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view post Posted on 5/3/2011, 21:45
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Sole Rei

Ciò che aveva appreso subito una volta ottenuta una sua camera nei dormitori era che ogni ID Card era personale e che apriva, salvo rare eccezioni, solo la propria camera. Aveva scoperto in seguito che alcune persone, compreso il preside, avevano una Card Passepartout, che apriva qualsiasi porta. Era a una di queste Card che lei quella mattina aveva puntato. Si era presentata da uno dei possessori delle Card in questione e con una banale scusa l'aveva toccato a mani nude. Non aveva avuto bisogno d'altro per scoprire dove teneva nascosto il suo passepartout e prenderlo senza che lui si accorgesse di nulla. In seguito avrebbe ragionato sulle sue curiose abilità di ladra ma al momento era concentrata solo sul suo piano. Un piano non particolarmente furbo ma la sua mente era come incapace di pensare ad altro.
Con il passepartout andò verso la camera numero 1, quella del preside. Si guardò intorno e quando vide che il corridoio era vuoto usò la Card ed entrò.
 
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view post Posted on 5/3/2011, 22:33
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Erano ormai passati alcuni mesi da quando la città di Jumalulu era stata creata nel pieno continente di Galbadia, da quando quei maledetto Vladek Turnadrom aveva riattivato addirittura il Lunatic Pandora e scatenato un'ondata tale da gettare Esthar e Trabia nel caos. Con due continenti fuori causa ed Esthar City ridotta totalmente ad uno stato di costante guerriglia e di resistenza armata più o meno illegale contro i Demoni, ammesso che qualcosa di legale vi fosse, i Garden avevano dovuto fare ricorso ai loro remoti sistemi di spostamento e arroccarsi in una posizione difensiva per evitare di essere sovrastati e schiacciati dalla sempre crescnte preponderanza numerica delle forze nemiche.
La scelta era stata pressoché obbligata, ma erano ancora in molti a pensare che da quella convivenza e da quel trapianto in terra straniera non sarebbe potuto nascere nulla di buono: la città di Balamb in particolare non aveva voluto abbandonare la propria terra e persino una parte dell'esercito preferì rimanere. Il Preside avrebbe anche potuto far passare per le armi quegli uomini e quelle donne, facendoli passare per disertori, ma non lo fece e anzi accordò il permesso di restare a chiunque volesse rimanere. Come risultato, un quarto complessivo delle forze del Garden, tra esercito e SeeD, decise di rimanere a difendere il suolo natio e allo scopo il comando istituito riuscì a riadattare e ad utilizzare efficacemente lo strato esterno delle mura del Garden, quello che Marcus stesso aveva fatto aggiungere durante la ricostruzione dopo il tradimento di Demitri. Lo scopo delle armate era quello di una resistenza efficace contro le orde demoniache fino al ritorno del Garden e fino a quel momento l'esercito e i cittadini erano riusciti a resistere e a creare una sorta di sbarramento che aveva impedito la totale conquista anche del continente balambiano.
Il mezz'elfo aveva da poco finito di organizzare l'invio di aiuti alla popolazione da cui era partito il Garden, due carghi contenenti cibo, medicine, armi e denaro che le forze lì presenti non potevano avere o comunque produrre nelle misure sufficienti alla loro resistenza. Ma se erano vere le voci che aveva sentito...
*Tu ci credi davvero?* gli chiese dubbiosa la Fenice mentre marcus, ormai a notte inoltrata, percorreva il corridoio in direzione della sua stanza.
*Non lo so: in assenza di riscontri, è una notizia indubbimanete curiosa, ma che se fosse vera, potrebbe portare ad un intensificarsi degli scontri.*
*Che intendi dire?*
*Quel Moose è un pazzoide che non fa differenze e vende di tutto a tutti e in questo periodo nessuno potrebbe impedirgli di vendere armi ai Demoni... E basta che gli comprino i pezzi peggiori e sarà un inferno.*
*Lo stesso vale per i Balambiani* osservò la G.F.
*Vero* replicò lui mentre inseriva la propria ID Card nel lettore della propria stanza.
La porta si aprì e quindi il Mago Rosso entrò nella propria stanza. Non era niente di più o di diverso da quella di qualsiasi altro membro del Garden, ma sembrava un po' più grande semplicemente perché non c'era un secondo letto nella stanza.
Marcus quindi si tolse il proprio mantello rosso, come al solito, e accese la luce.
 
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view post Posted on 5/3/2011, 23:01
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Non appena era entrata nella stanza era stata attirata dal letto. Il letto su cui dormiva il preside... alcuni pensieri erotici attraversarono la sua giovane mente e lei arrossì. Si guardò attorno. Ora che era ad un passo di portare a termine quando aveva escogitato si stava lasciando prendere dal panico. E se non avesse funzionato?
" Dai, Sole, vai fino in fondo! "
Ed era arrivata fino in fondo. Infatti, quando il preside avrebbe acceso la luce, guardando sul suo letto avrebbe visto Sole stesa su di esso. Non portava alcun indumento ad esclusione di una lunga camicia bianca che aveva lasciato sbottonata. Il suo corpo era praticamente esposto e il preside avrebbe potuto vedere il suo piccolo e liscio seno e la sua glabra zona intima. Le sue gote erano tinte di rosso, sinonimo del fatto che provava vergogna. Ma, sia chiaro, non vergogna per quel che stava facendo (ovvero farsi trovare nuda nel letto del preside di Balamb) ma per il semplice fatto che l'uomo per cui aveva un cotta avrebbe visto che il suo corpo non era attraente come quello delle altre donne. Lei era magrolina, sottopeso, quasi senza seno, con un viso infantile. Era più una bambina che una donna e lei non riusciva a sopportare che a causa di ciò lui non riuscisse a trovarla sessualmente appetibile. Lei voleva che lui la vedesse come una donna e che come una donna la trattasse.
« Pr-preside... »
Le sue piccole mani presero a tremare. Le stava salendo l'agitazione.
« I-io... io volevo... »
Ora non le sembrava più una buona idea quella che aveva avuto. Come si sarebbe comportata se lui si fosse messo a rimproverarla, a darle della poco di buono, a cacciarla dalla struttura? Eppure lei gli avrebbe dato tutta sé stessa, cercando di non pensare a ciò che avrebbe potuto vedere anche col più piccolo contatto fisico.


SPOILER (click to view)
ATTENZIONE, IMMAGINE EROTICA. Minorenni, siete avvertiti.
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view post Posted on 5/3/2011, 23:37
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Tutto si sarebbe aspettato, meno che quello che si trovò a vedere. Stava per buttare il suo mantello sulla sedia della scrivania quando un'improvvisa voce femminile lo fece improvvisamente voltare. non aveva riconosciuto Sole fino a quando non la vide: era lì, sul suo letto, avvolta, per modo di dire, solo in una camicia bianca, rossa in viso e magnifica in corpo. Non aveva mai visto uno spettacolo simile in vita sua.
Allontanò la mano destra che aveva istintivamente portato al tachi, assumendo un'espressione di stupore indecifrabile. Si sentì improvvisamente seccare la gola, mentre qualcos'altro gli si allungava istintivamente sotto il cinturone e la cotta dimaglia sottostante.
Saraphoenix stessa era alquanto attonita dalla scena, ma Marcus era addirittura scioccato. Poi all'improvviso, quando la ragazza si ammutolì, si ritrovò combattuto tra due desideri contrastanti: tra la fuga e la soddisfazione di un impulso a cui aveva spesso pensato, ma a cui non aveva mai ceduto, neppure con Eris molti anni prima, con qualche disappunto della Fenice...
Eppure mai il mezz'elfo era stato così vicino a vedere una ragazza come la stava vedendo in quel momento, così come mai aveva avuto la possibilità di averne una per sé. Men che meno avrebbe mai pensato che sarebbe potuto succedere in quel modo.
"S... Sole" riuscì a dire ricordandosi a malapena il novo nome che la ragazza aveva scelto per sé. "Che... che ci fai qui?"
*Io vorrei sapere piuttosto chi l'abbia fatta entrare qui* si chiese la G.F. Per tutta risposta, Marcus la ignorò, focalizzato unicamente sulla bella ragazza che aveva dinnanzi.
 
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view post Posted on 6/3/2011, 00:08
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Quando lei lo aveva chiamato, lui subito aveva portato la mano alla spada. Sole si era spaventata, inconsciamente terrorizzata all'idea che lui potesse colpirla con l'arma per essersi introdotta nella sua camera. Si era però subito fermato, incantato a guardarla. Non pensava di poter fare quell'effetto, soprattutto a lui. Se ne compiacque mutamente, rimanendo comunque molto nervosa.
Quando lui le chiese cosa ci faceva lì, lei non seppe cosa rispondergli. Insomma, non era chiaro? Quella posa, quel vestiario (o, meglio, quella assenza di vestiario) non erano palesi? Non si comprendeva l'implicito invito che stava sotto ai suoi gesti?
« Io... io volevo... »
Si mise in ginocchio, sempre sul letto. Lasciò che la camicia scivolasse lenta e inesorabile sulle sue braccia, lasciandola alla fine completamente nuda. Solo quale ciuffo di capelli copriva a malapena qualche zona del suo petto.
« Preside... non vorreste... con me... »
Balbettava, non sapendo come affrontare il discorso. Le mani continuavano a tremare, come la voce.
« Insomma... non vado bene? »
Contemporaneamente a quella domanda si accarezzò con la mano sinistra il corpo, partendo dal centro dei seni fino ad arrivare al monte di Venere.
 
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view post Posted on 6/3/2011, 00:36
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Alla sua domanda, in fondo sciocca e banale, la ragazza non rispose esplicitamente, non con le parole almeno. I suoi gesti però furono più che eloquenti: semplicemente la giovane si inginocchiò, si spogliò e con una mano si accarezzò, anche se tremava tutta, soprattutto nella voce. A quel gesto, il mantello del Preside cadde a terra mollemente.
Non andava bene? Per fare l'amore? Decisamente le andava a genio: tra loro c'era qualcosa e il suo fisico, con quei seni così minuti e quel corpo bello e slanciato stuzzicavano molto i suoi istinti e i suoi canoni elfici, se ne rendeva conto anche lui, ma già fino a quel punto? Come funzionavano le cose in amore? In fondo lui non poteva saperlo: per tutta la prima parte della sua giovinezza si era dato solo all'odio e alla vendetta e anche Sakura, l'unica ragazza per cui avesse avuto qualche interesse, l'aveva tradito in nome di Moritsune, il suo primo amore. Alla fin fine, lui aveva 33 anni, ma dell'amore non aveva imparato nulla più di quanto potesse leggerne su un libro uno studentello delle scuole medie.
Saraphoenix avrebbe voluto vedere quella scena consumarsi con un'altra femmina, nello specifico un'elfa silvana in particolare, ma Marcus no: lei aveva sofferto troppo e forse non avrebbe voluto farsi più toccare da un uomo in vita sua. Il mezz'elfo quindi si avvicinò al letto occupato dalla giovane e, pensando forse ingenuamente o forse dimenticandosi di alcune delle caratteristiche della condizione della giovane, alzò la mano lentamente per accarezzarle la guancia sinistra.
"Sei stupenda, Sole" riuscì a dirle, anzi a mormorarle, da tanta era la sua emozione in quel momento. "Non potrei non volerti..."
Esitava ancora: aveva paura di ferirla, sia con qualche suo ricordoo magari con qualche mossa troppo affrettata o azzardata... ma era lì, con una mano tesa e l'altra pronta a cingerle la schiena, il corpo teso e proteso verso quella ragazza e il loro reciproco desiderio di sé.
 
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view post Posted on 6/3/2011, 12:24
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Lo guardò avvicinarsi al letto. Cosa avrebbe fatto? Le avrebbe ordinato di vestirsi, di andarsene? L'avrebbe punita per la sua insolenza? Oppure... oppure...
Oppure le avrebbe teso una mano, quasi volesse accarezzarle la guancia. Sole rimase a guardare quella mano come incantata. Sarebbe stato il primo contatto fisico tra i due. Dopo un anno di conoscenza, Marcus e Sole non si erano mai sfiorati senza usar protezioni.
Arrossì, se possibile, ancora di più quando le disse che era stupenda e che non poteva non volerla. Forse anche lui provava qualcosa per lei ma, se anche avesse voluto solo il suo corpo, a lei sarebbe stato bene. Avrebbe fatto di tutto per il preside, compreso essere un corpo vuoto con cui avrebbe potuto scaricare le sue voglie.
« Preside... »
Si sporse in avanti, portando la propria guancia a contatto con la sua mano. Il contatto che tanto desiderava finalmente era avvenuto. La felicità però durò solo un attimo perché subito il suo dono si attivò. Vide Marcus leggere un libro, il cui contenuto era scritto a mano. Forse era un diario. Il volto del preside, che sembrava un po' più giovane rispetto a come lo ricordava lei, era teso, forse per rabbia, forse per tristezza, forse per delusione. Per fortuna Sole aveva imparato ad uscire quando voleva dai ricordi così tornò alla stanza del preside. Interruppe il contatto tra la sua guancia e la mano di Marcus. Perché non riusciva a far finta di niente? Doveva riuscire a controllarsi, altrimenti lui non l'avrebbe più toccata. Se fosse riuscita ad uscire velocemente da tutti i ricordi, magari sarebbero potuti addirittura arrivare a fare... Arrossì nuovamente a quel pensiero.
« Allora, vi prego... »
Con un movimento rapido gli prese la mano che fino a pochi attimi prima le stava toccando la guancia e se la mise sul seno sinistro. Subito partì un nuovo ricordo ma altrettanto rapidamente la colpì un'intensa eccitazione che, senza una vera spiegazione, riuscì a spegnere il ricordo che stava sopraggiungendo. Che l'eccitazione riuscisse a contenere il suo dono?
Ad ogni modo a quel contatto la ragazzina fremette visibilmente e le sfuggì un piccolo, innocente gemito. Chiuse gli occhi, quasi si vergognasse a guardarlo mentre la toccava.
 
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view post Posted on 6/3/2011, 13:44
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Sole sembrò quasi buttarsi sulla sua mano per farsi accarezzare. Lo scambio e il contatto durarono solo una manciata di secondi, forse meno, prima che lei si staccasse con uno sguardo un po' strano. Subito dopo, però, la ragazza lo pregò di qualcosa che non disse esplicitamente, ma che fu chiaramente comprensibile e, di sua iniziativa, gli pose la mano destra sul seno, gemendo lievemente di piacere e arrossendo forse ancora di più. Poi chiuse gli occhi.
Forse si vergognava o forse riusciva ad assaporare quelle sensazioni che molto probabilmente non aveva mai provato, nonostante la sua maledizione, che era arrivata a considerare un dono dopo praticamente un anno di lezioni e di prefezionamenti. Per Marcus era sicuramente la prima volta e vedere quel viso così rubicondo, eppure così felice e fremente, fu l'inizio della fine. Senza pensarci e senza neppure sentire i richiami della propria Guardian Force, si avvicinò, tenendo lamano sul suo seno e avvinghiandole la parte bassa della schiena con l'altra mano, fino a che non la baciò.
 
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view post Posted on 6/3/2011, 14:37
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Non lo vide avvicinarsi, poiché teneva gli occhi chiusi, quindi fu una sorpresa sentirsi avvolgere dal suo abbraccio. Dallo stupore aprì gli occhi appena in tempo per vedere il viso di lui vicino al suo. Poi ci fu il bacio. Ancora una volta iniziò la lettura di un ricordo ma l'eccitazione non le permise di vederlo. Per lei c'era solo le labbra del preside e la sua mano, stretta attorno al suo seno. Era tra le braccia del preside! L'aveva presa con tanto trasporto che l'aveva attirata a sé, praticamente alzandola dal letto perché i due visi fossero più o meno alla stessa altezza. Il corpo di Sole andò a fuoco, metaforicamente parlando, tanto che la cotta di maglia di Marcus su cui lui la fece appoggiare le sembrò molto più freddo di quanto non fosse in realtà. Solo il suo seno sinistro non provò alcun freddo, visto che c'era la mano di lui posata sopra.
Ad ogni modo la sua mente era quasi totalmente rapita dal bacio. Era un bacio casto, a fior di labbra, ma era molto di più di quanto avesse mai ottenuto in vita sua. Le sue mani, posate sul petto di lui, si strinsero attorno alle maglie della cotta del mezz'elfo. Il suo corpo chiedeva che lui continuasse a toccarla, a stimolarla, a farle provare tutti quei sentimenti e quelle emozioni.
 
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view post Posted on 6/3/2011, 15:44
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Un bacio. Un bacio semplice, eppure appassionato, che sembrò infuocare e far eccitare ancora di più la ragazza, senza che esso sembrasse turbarla o suscitare una reazione tale da impedirle di vivere un'esperienza così intensa, così... a stretto contatto con un'altra persona. Al vedere ciò, la Fenice dentro di lui smise di parlare e si ritirò, ma per il suo evocatore fu semplicemente come se un fischio o un ronzio fosse cessato così com'era comparso. La Guardian Force non avrebbe voluto che si consumasse così quell'evento e avrebbe preferito Eris al posto di Tsukino, ma alla fine dovette cedere di fronte alla forza dei fatti che si stavano compiendo e quindi si ritirò in un angolo della coscienza di Marcus, in modo da non vedere e da non disturbare.
Nel frattempo il giovane mezz'elfo baciò un'altra volta la giovane che stava stringendo a sé e spostò la mano destra dietro le scapole di Sole. Staccò il viso dal suo, poi, nell'istante successivo, si chinò verso la propria sinistra, così da arrivare a mettere fra le labbra il capezzolo della ragazza. Era una cosa che avrebbe desiderato fare molto tempo prima con Sakura, prima che lei si rivelasse per quello che in realtà era. Ma di lei ormai, soprattutto in quel momento, non gli importava più. Non gli importava più di nulla: contava solo Sole e il fatto che fossero insieme con sempre meno inibizioni e con sempre crescente eccitazione reciproca.
 
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view post Posted on 6/3/2011, 16:12
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Mentre la stava baciando, la mano che aveva messo sul suo seno venne portata dietro la sua schiena. Poi staccò le sue labbra da quelle della ragazzina e le posò sul suo seno destro. La sensazione fu così forte che a Sole sfuggì un altro gemito, più forte del precedente. Si stupì nel sentire come fosse la propria voce eccitata. Mise una mano sulla propria bocca, come per impedirsi di gemere ulteriormente ma senza grande successo. Inarcò la schiena, per render più facile all'uomo il suo lavoro. I suoi capelli neri dondolavano con delicatezza mentre lei muoveva la testa, in preda a piccoli spasmi dovuti all'eccitamento. Anche la sua zona intima non era immune a tutto quello che sentiva, anzi. La sentiva pulsare e bagnarsi sempre di più. Ogni fibra del suo corpo attendeva il tocco di Marcus.
« Pr-preside... »
Ansimò quella parola, non sapendo bene come comportarsi.
Intanto molti ricordi di Marcus cercavano di penetrarle la mente, senza però successo.
 
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view post Posted on 6/3/2011, 16:45
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Non avrebbe mai sospettato di arrivare a fare qualcosa del genere e quasi non credeva che quello che stava vivendo fosse reale, ma era tutto vero: per la prima volta stava davvero assaporando il seno di una ragazza e per giunta era il piccolo e bel seno di Sole, la ragazza che più di ogni altra era riuscita a colpirlo e che per prima aveva vinto la timidezza e aveva dato inizio a quegli eventi così belli e così travolgenti. La ragazza gemette di ulteriore piacere mentre passava labbra e lingua sul suo capezzolo e, nonostante la cotta di maglia, sentiva i suoi spasmi in attesa di qualcosa che ancora doveva arrivare. Lui stesso non era esente da tali sensazioni e aveva una voglia sempre crescente di fare ciò che aveva solo remotamente sognato.
Staccò allora le labbra dal suo seno. La tentazione di "aggredirle" anche l'altro, quello che la stessa ragazza gli aveva fatto toccare, fu molto forte, tuttavia la dominò e portò le mani dietro la schiena, all'allacciatura della cotta di maglia, la quale iniziò ad allargarsi abbastanza da permettere al mezz'elfo di afferrare la parte superiore e di cominciare a sfilarsela dalle spalle. Allora, non sopportando di restare separato da Sole, tornò ad abbracciarla, le scostò una ciocca dei suoi lunghi capelli e la baciò sulla parte destra del suo collo. Probabilmente le avrebbe dato un'altra fitta di piacere: aveva sentito infatti che baciare in quel punto equivaleva ad esprimere il proprio desiderio per la persona baciata. Sarebbe stato vero? Lui, in ogni caso, la desiderava davvero.
E mentre la baciava lì, fece scendere la mano destra lungo il suo fianco flessuoso, fino ad arrivare alla propria vita. Lì allora staccò la mano dal corpo di lei e slacciò i propri pantaloni, facendoli scivolare insieme ai pantaloni di ferro della cotta di maglia. Rimasero solo le mutande. Marcus spostò il proprio capo sotto il mento della ragazza, per poi tornare a baciarla sulle labbra. La mano sinistra intanto era sulla schiena di Sole, continuando a tenerla stretta a sé.
Con pochi altri gesti, infine, il mezz'elfo si liberò di tutti gli indumenti, ma nel farlo toccò inavvertitamente con il dorso della destra l'umida parte intima della giovane. Marcus esitò e guardò in basso, verso quella parte così diversa da quella maschile, eppure così attraente e caratteristica di ogni donna... esitò solo un istante, poi, in quello successivo, appoggiò il palmo della mano sul ventre della ragazza e iniziò lentamente a scendere verso quella parte, come a volerla accarezzare o massaggiare delicatamente. E a quel tocco, si sentì più eccitato che mai.

Edited by Warwizard - 6/3/2011, 17:06
 
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Non ci si poteva quasi credere. Il preside le stava succhiando un seno! Lui, l'uomo che venerava, che le era sempre sembrato irraggiungibile, la stava facendo eccitare in quel modo! Le mani di Sole gli carezzarono i capelli, mentre gli premevano un po' sulla testa per fargli intendere che il lavoro che stava compiendo era più che apprezzato. Poi il contatto si interruppe, Marcus le aveva lasciato il capezzolo. Dopo un attimo la lasciò completamente andare. Sole si ritrovò inginocchiata davanti a lui, con il corpo in fiamme e il desiderio crescente. Lo osservò mentre cercava di liberarsi della cotta che gli ricopriva il petto, speranzosa che ci riuscisse il prima possibile e che tornasse ad abbracciarla. Quando i loro corpi tornarono a toccarsi, lui le scostò i capelli per baciarle il collo. I suoi seni intanto si appoggiarono al petto di lui, che avrebbe sicuramente riconosciuto la durezza dei sui piccoli capezzoli. I gemiti della ragazza divennero più frequenti e più forti e lei stessa ne se stava vergognando. Non sapeva di poter essere così lussuriosa.
Lui si slacciò anche i pantaloni, rimanendo in slip, continuando a baciarla e a stringerla. Lei si sentiva un po' inutile, sapeva che avrebbe dovuto far qualcosa a sua volta. Era, però, troppo emozionata e nervosa per farlo. In più per lei era un'esperienza nuova, a differenza del preside che, sicuramente, aveva già avuto un sacco di donne.
Per sbaglio le sfiorò il monte di demone e smise di baciarla. Sole lo osservò mentre lui le guardava la zona intima e lei si sentì avvampare. Era estremamente imbarazzante!
« Preside, non... »
Non fece in tempo a pregarlo di non guardarla oltre che la mano di lui, questa volta voltata dal lato giusto, le si infilò delicatamente tra le gambe, accarezzandole il sesso. Certo, non era ancora entrato nelle grandi labbra, ma quel contatto fu impressionante per Sole. Gemette, se possibile, più di prima, e gli afferrò il polso con la mano sinistra. Non lo stava bloccando, era stato un gesto spontaneo. Chiuse gli occhi, assaporandosi il momento.
 
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view post Posted on 6/3/2011, 19:00
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Non sapeva quasi più cosa fare, o meglio, la sua razionalità si stava perdendo in quel contatto e in quel turbinio di sensazioni. non credeva per lui che sarebbe stato così facile cedere di fronte a Sole, eppure era successo. Neppure si era curato di accertarsi come fosse entrata lì in camera sua, mentre il motivo era fin troppo chiaro. Si chiese per un istante se con Eris avrebbe ceduto allo stesso modo, ma quella domanda gli scivolò addosso tanto rapidamente com'era apparsa... anche se non sfuggì a Saraphoenix, la quale si riservò però di riproporla al mezz'elfo una volta che fosse tutto finito.
Il polso di Marcus venne afferrato da Sole, ma la stretta non si rivelò forte... sembrava quasi più come le mani che gli aveva fatto passare in testa prima la ragazza, come se volesse che lui andasse avanti. Marcus si fermò solo per l'istante del contatto, poi proseguì quel delicato strofinamento ancora per due o tre volte. Infine, eccitato e con un'asta perpendicolare come non l'aveva mai avuta, si lasciò guidare dall'istinto e sollevò la ragazza, per poi adagiarla di nuovo sul letto. Forse un po' goffamente, Marcus si distese su di lei e la guardò un po' imbarazzato. "Sole... è... è la prima volta per me."
Quindi, cercò di aprirle le gambe e di cominciare ad entrare finalmente nel corpo di una donna... nel corpo di Sole. Nel momento in cui fosse successo, l'indole gentile del mezz'elfo e la natura avrebbero fatto il loro corso.
 
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Le accarezzò l'intimità due o tre volte e poi tolse la mano. Peccato, perché se avesse continuato, se le avesse sfiorato l'interno delle grandi labbra, se avesse tentato di penetrarla lentamente e dolcemente con le dita, invece di passare subito al piatto forte, forse Sole non avrebbe sofferto tanto.
Non poteva certo essere sfuggito alla ragazzina che il membro di Marcus era perfettamente e brutalmente in erezione e non le ci volle molto per comprendere quel che voleva fare una volta steso su di lei.
Come? Anche per lui era la prima volta? E aveva deciso di farlo con lei? Il suo cuore era colmo di gioia, tanto che aprì le gambe senza alcun problema, pronta ad unirsi a lui. C'era però un problema, tra di loro. Un problema chiamato imene. Non appena il membro di Marcus superò l'entrata del sesso di Sole, si scontrò con questa membrana e, spingendo, provocò un dolore lancinante alla ragazzina. Gli occhi di Sole si riempirono di lacrime senza che lei potesse farci nulla, mentre le sue mani si strinsero sulle spalle del preside, quasi graffiandogliele.
« Mi... mi dispiace... »
Le dispiaceva rovinare il momento, non voleva che si fermasse. Cercò di non mostrare il suo dolore ma forse invano.
 
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