« Mangiamo? » « Perchè no? »

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view post Posted on 15/12/2009, 14:52
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Alla risposta affermativa del tipo, Zack gli fece strada verso la mensa. Durante il percorso incontrarono alcuni soldati che guardarono con rispetto/diffidenza Priest e con superiorità Duglas. Il ragazzo non aveva la stazza né lo sguardo del guerriero e tanto bastava ai galbadiani per identificarlo come un'inutilità.
« Non farci caso. Le occhiatacce non possono farti alcun male » gli disse per rassicurarlo. Infatti rischiava molto di più se reagiva. Ma evitò di farlo presente.
In pochi minuti entrarono, finalmente, in mensa. Zack decise di farlo sedere il più marginalmente possibile, così aveva la speranza che qualche paio di occhi non notasse il ragazzino completamente fuori posto.
« Cosa gradisci? » gli chiese, sedendosi in una sedia e indicando a Douglas di sedersi davanti a lui.
 
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view post Posted on 15/12/2009, 16:00
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Gradis... Oh, ah, non sto certamente morendo di fame. Un pezzp di pane e dell'acqua andranno più che bene, grazie.
Si sedette. I soldati gli avevano riso dietro. Cor blyme, roba nuova. La gente gli rideva sempre dietro, ma lui trovava il modo di risolvere la cosa. Gomme squarciate, letti finiti nel fiume... Tutta opera sua.
Certo, le risate non aiutavano la sua autostima, ma non poteva farci molto. Vero, poteva alzarsi, urlare tre - perchè tre ne bastavano - parole e scatenare l'Inferno in terra, ma ci sarebbe rimasto in mezzo anche lui, e non era una buona idea. Per nulla.
Rimase seduto, guardandosi intorno. Soldati un pò ovunque. Dannazione, pensò. Proprio casa mia dovevano attaccare?
Scosse la testa. Che pensieri stupidi. I Demoni attaccavano tutti, senza motivo o logica... Apparentemente, almeno.
Osservò le armi dei soldati. Tanti fucili, veramente tanti.
Sono bolt action? chiese al suo accompagnatore, indicandone uno.
 
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view post Posted on 16/12/2009, 19:35
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Priest rise senza riuscire a trattenersi quando sentì quello che il ragazzo si aspettava e accettava di ricevere per pranzo.
« Douglas, non sei un prigioniero. E questo pasto te lo offro io » gli disse per tranquillizzarlo. In fondo aveva una buona paga, superiore a quella dei soldati normali. E la usava molto poco, visto che sentiva molto meno il bisogno di mangiare rispetto a un normale umano.
Quando il ragazzo gli pose la domanda, senza nemmeno voltarsi, rispose con voce sicura e sorriso di circostanza.
« Corretto. Allora è vero che te ne intendi » si complimentò con lui.
« Come mai ti sei appassionato d'armi? » gli domandò, attendendo di ricevere la risposta anche alla questione cibo.
 
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view post Posted on 16/12/2009, 19:48
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Ah... Veramente non dicevo per costi o cose del genere. Semplicemente, so di avere bisogno di mangiare, ma non ho appetito. Vedere la propria casa e dare per certa la morte dei propri genitori fa questo effetto. Comunque, se proprio si sente generoso... Non lo so, un piatto di pasta e del succo d'arancia? Quello dovrebbe essere abbastanza vitaminico da mandarmi avanti per un pò.
Anche se farmi offrire il pranzo non mi fa sentire particolarmente a mio agio, pensò. Odiava avere debiti, di qualsiasi tipo fossero.
Come mai? Bè, non c'è un motivo particolare. Semplicemente, mi piacciono. Sono in grado di salvare la vita di qualcuno come di stroncarla in un secondo. In breve, mi hanno sempre affascinato, tanto che casa mia era quasi un museo delle armi. Pensi, avevo addirittura due granate di qualche secolo fa... Inutile dire che quella polveriera non deve aver fatto del bene, con l'incendio.
Sospirò.
Il punto è che, poco dopo lo scoppio di questa mania, ho cominciato a pensare che, se volevo evitare incidenti e maneggiare armi, dovevo imparare il più possibile riguardo alla loro manutenzione e alle loro caratteristiche. Ecco perchè ne so... Bè, ne so un bel pò, oserei dire.
 
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view post Posted on 26/12/2009, 21:54
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Era certo che quel ragazzo aveva un sacco di cose da dire. Ogni volta che cominciava a parlare non la finiva più. Zack ne era divertito, anche se tentava di non farlo vedere. Chissà se con quella parlantina sarebbe stato in grado di difendersi dagli altri soldati. Sicuramente Aaliyah l'avrebbe trovato insopportabile e probabilmente lo avrebbe sbattuto contro un muro per farlo tacere. Il che era da evitare.
« Beh, sarà utile avere un manutentore a cui non bisogna spiegare il mestiere » disse infine, mentre un cameriere arrivava a prendere l'ordinazione. L'ometto calvo che giunse faceva comprendere a tutti che odiava quel lavoro ma stava attento a non far innervosire Zack. Per qualche motivo pensava non fosse una buona idea.
« Un piatto di pasta e un succo d'arancia » disse il mezzo vampiro, ripetendo quello che Douglas gli aveva detto poco prima. L'ometto si scrisse l'ordinazione e se ne andò senza spiaccicare una parola.
« Perdonami se ho ordinato al posto tuo » si scusò, realizzando che non stava parlando con un bambino.
 
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view post Posted on 30/12/2009, 11:55
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Non fa niente, rispose. In verità gli dava un pò fastidio (non lo avrebbe ammesso nemmeno sotto tortura, ma era discretamente orgoglioso), ma non gli pareva fosse stato fatto per cattiveria quanto per distrazione, e lo sapevano gli Dei quanto bene conoscesse la distrazione.
I soldati, intanto, continuavano a girare e parlottare. Sembravano tesi, ma era normale. In fondo erano in guerra. Duglas, però, sarebbe stato pronto a scommettere che la famigerata Preside non aiutasse a rendere l'atmosfera generale più rilassata.
I soldati avevano tutti il fucile sulle spalle, probabilmente per essere pronti in caso di attacco improvviso dei Demoni, e uno spadino alla cintura. Alcuni avevano armi da fuoco pesanti e parevano privi di armi corpo a corpo, mentre altri sembravano aver lasciato perdere i fucili in favore di asce e picche particolarmente minacciose.
I vostri soldati hanno campi di esperienza nelle armi molto vari, eh? commentò.
 
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view post Posted on 1/1/2010, 21:51
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« È bene che siano pronti a tutto, soprattutto dopo che il Garden è già stato distrutto » spiegò al ragazzo, mentre il suo pasto veniva portato da un annoiato cameriere. Dopo che ebbe posato piatti, bicchieri, posati e bevande tornò al suo lavoro, per quanto lo trovasse detestabile.
« Ora ti prego di scusarmi ma è meglio che io torni al mio lavoro. Se lascio la preside da sola troppo a lungo fa a finire che ignora tutte le questioni burocratiche che necessitano del suo parere » spiegò ridacchiando, facendo intendere che quello che aveva descritto era successo più di una volta.
« Spero tu riesca a trovarti bene qui. Per qualsiasi problema vieni pure da me » aggiunse mentre si alzava dalla panca e, col solito sorriso gentile, si allontanava lasciando Duglas da solo.

SPOILER (click to view)
scusami ma ho troppe ruolate XD così puoi ruolare con Legion. uù
 
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view post Posted on 1/1/2010, 22:54
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Duglas salutò l'uomo e lo osservò andarsene. Aveva evidentemente da fare. Finì il suo pasto, mise la posate intorno al piatto, e poi si alzò.
Solo allora si rese conto che non aveva la minima idea di cosa fare o dove andare.
Venne preso da una piccola ma consistente cappa di apprensione. E ora?
No, calma, si disse. Ragioniamo. Dato che sono qui, e che voglio evitare quella mina vagante che pare essere la Preside di questo posto, devo darmi da fare. Devo andare all'Armeria, e darmi da fare lì. Il resto verrà dopo... Spero.
Si voltò verso l'uscita e si mise in moto. Avrebbe cercato l'Armeria per conto proprio... Ci sarà pure stato un cartello, lì.
 
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Legion from Darkness
view post Posted on 2/1/2010, 00:01




Dhalia entrò in quella che, da quanto le era stato detto, era la mensa. Ovvero, probabilmetne l'unico luogo del garden dove avrebbe potuto recuperare qualcosa di alcolico. Che era esattamente quello che le serviva adesso. Non che lei fosse un'alcolizzata o qualcosa del genere. D'accordo, beveva tanto, ma (e lo aveva dimostrato in molte occazsioni) non provava alcun tipo di dipendenza dall'alcohol. Aveva comincaito a causa di una scommessa, una stupida gara a chi durava di più, quando era ancora a Trabia. Finita con lei e l'altro idiota in coma etilico in infermeria. Nonostante un inizio simile dovrebbe convincere chiunque a smettere e basta, lei aveva deciso invece semplicemente che il sapore di quella roba le piaceva, eche doveva solo darsi una regolata. Non che ci fosse mai riuscita, in effetti. Come minimo una sbronza se la prendeva sempre. L'unico problema era che bere da sola le dava fastidio. Anche da quando era partita aveva sempre coinvolto qualcun'altro quando voleva bere, anche gente che non conosceva. Trovarsi in un bar quando entrava lei era sempre potenzialmente pericoloso. Ora, doveva solo trovare chi le avrebbe fatto compagnia... notò immediatamente un ragazzo che si era appena alzato da un tavolo. Giovane, dall'aria spaesata, e solo. Esattamente quello che ci voleva. "Ehi, ragazzo?" disse forte, ancora stringendo il sigaro tra i denti, quindi allungò il passo e si diresse verso di lui.
 
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view post Posted on 2/1/2010, 00:09
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Duglas vide la donna venire verso di lui. Che fosse la Preside? Sperava di no, ma non era sicuro, e non voleva correre rischi inutili, quali rimetterci il posto. O la pelle.
Si fermò sul posto e aspettò che la donna lo raggiungesse, quindi disse: Salve! Stavo cercando l'armeria del Garden. Potrebbe gentilmente dirmi dov'è?
Se era davvero la Preside, questo avredde dovuto convincerla che era effettivamente lì non come parassita, ma pronto a dare una mano. Se invece non fosse stata lei, avrebbe almeno saputo dove andare. Era una situazione da vittoria in ogni caso.
Eppure, la donna lo lasciava un pò... Perplesso. Non intimorito, ma nemmeno rassicurato. Era una donna che emanava pericolosità come il Sole emana raggi, e Duglas, che era un'esperto nel capire chi era meglio non fare incazzare, era pronto a mettersi sulla difensiva. Era quello o, molto probabilmente, venire cacciato a calci.
 
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Legion from Darkness
view post Posted on 3/1/2010, 17:03




Dhalia guardò il ragazzo con aria interdetta. "Ti sembro il banco informazioni per caso?" gli chiese, poi continuò. Non voleva rischiare che scappasse. "E poi io sono arrivata circa una decina di minuti fa, quindi non ne ho idea. In compenso, da questa mattina mi sono fatta anche troppi chilometri a piedi, ho disinfestato una città e mi sono persa due volte in questo fottuto garden, e ora ho bisogno di farmi una bevuta. Quindi tu mi farai compagnia." concluse, poi sputò a terra il mozzicone di quello che era stato un tempo un sigaro e lo spense pestandolo, per liberarsi al bocca e fischiare dietro il cameriere per attirarne l'attenzione, quindi urlò "Hei cameriere! Una bottiglia di... di quello di più alcolico che avete in dispensa.", dopodichè si voltò nuovamente verso il ragazzo e gli chiese "Per te?".
 
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view post Posted on 3/1/2010, 17:44
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Duglas rimase un momento bloccato. Che diavolo? E mò chi era questa?
Ho già bevuto... E fra parentesi, sarò diventato sordo di colpo, ma ho perso il punto di domanda alla fine di "Quindi tu mi farai compagnia". In ogni caso, la risposta alla domanda che si è dimenticata di pormi, signorina, è no, spiace ma non posso. Magari un'altra volta ci si mette d'accordo, una bella serata in cui tutti e due, e non solo lei, non abbiamo una beata mazza da fare ci troviamo e passiamo il tempo a sparere idiozie come vecchi commilitoni, ma ora non posso. Se non vado subito in armeria e la Preside mi trova, posso dire "ciao ciao" all'ultimo posto che mi è rimasto in cui vivere, e capirà che ciò non sarebbe esattamente un bene. Ciò detto, signorina, a buon rendere.
Scuotendo la testa, si rimise in moto verso l'uscita. Com'era il piano? Ah, sì, cercare un cartello...
 
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Legion from Darkness
view post Posted on 3/1/2010, 21:18




"E due bicchieri!" urlò ancora al cameriere, afferrando contemporaneamente il ragazzo per il collo della maglia e trasinandolo verso di se. Dopotutto, lei aveva un discreto vantaggio di forza su un comune umano data la sua razza, e non vedeva alcun motivo per non sfruttarlo. Tornò quindi a rivolgersi al giovane. "La mia non era una domanda, era una mera constatazione di ciò che ho già deciso. E se il tuo problema è la preside, l'ho incontrata prima. Casomai ti venisse a rompere il cazzo me ne occupo io." disse. Avrebe potuto accennare un sorriso lì, se si fosse ancora ricordata come si faceva di preciso. "E ora siediti, non ho voglia di spezzarti le gambe." concluse, afferrando una sedia per se con la mano libera. Quando il ragazzo si fosse deciso a collaborare, si sarebbe seduta anche lei. Se non avesse deciso di collaborare, predere la pistola era un attimo.
 
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view post Posted on 3/1/2010, 22:43
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Duglas alzò un sopracciglio. Ora aveva capito cos'era quell'effetto strano che gli faceva quella donna. Antipatia allo stadio elementale. Se ne sarebbe andato volentieri, ma caso voleva che lei paresse essere ben più forte di lui, e che lui ci tenesse alle gambe.
E sia, pensò. Avrai la mia compagnia. Ma dovesse calarci Azathot in persona, sapeva già che quella donna non si sarebbe salvata dalla sua ironia. D'altronde, di qualcosa si deve pur morire.
Si sedette e aprì il Necronomicon in una pagina a caso (ormai lo conosceva a memoria).
Zt. Ma bene, è arrivata Bonjour Finesse. Gioia gioia. Chiunque tu sia, sappi che se spezzi le gambe bene come tratti il fucile che sporge dalla tua sacca, posso stare tranquillo. Tacche, tacche... Pensate di impressionare le persone, con quelle tacche? Bene, non solo non lo fate - non a me, almeno - ma quelle tacche minano la stabilità dei fucili. Ovvero, continua così e ti si spaccherà in mano. Poi cosa farai? Insulterai gli avverari a morte?
Voltò pagina. Un Segugio lo fissò di sbieco dalla pagina, quindi sbattè le palpebre e si leccò il muso. Duglas non si scompose. Se ti spaventavi per un'immagine dotata di vita propria, non toccavi quel libro nemmeno con un bastone.
Se fosse possibile, il mio body count sarebbe a sei cifre.
 
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Legion from Darkness
view post Posted on 8/1/2010, 21:02




Dhalia si mise a sua volta a sedere. Bene, aveva trovato un simpaticone... La tentazione di sparare al libro che aveva in mano per mettere in chiaro un paio di cose era grande, ma non lo fece riconoscendo quel genere di tomi. Aveva avuto più di un'occasione di fronteggiare ciò che vari deficenti avevano evocato per sbaglio da in mezzo a quelle pagine, e se vedeva ancora un fottuto shoggot si sarebbe assicurata che chi lo aveva evocato venisse mangiato, e solo poi si sarebbe messa all'opera per eliminarlo. Quelle bestiacce sapevano essere delle gran troie. "Senti, ragazzino, intanto le tacche sono roba di dieci anni fa, quando di un fucile sapevo a malapena che se tiravo il grilletto partiva un colpo. A spezzare arti invece sono sempre stata motlo brava, quindi se ci tieni ad andare in armeria con le tue, datti una regolata." La faccenda delle tacche gliel'avevano fatta notare più di una volta, e in effetti se ne vergognava ancora un po'. "E poi non ho assolutamente voglia di incazzarmi." continuò, accasciandosi sul tavolo e appoggiando la testa tra le braccia incrociate. "Quella faccenda di Krespiant mi ha già rotto più che a sufficenza." concluse, poi si voltò a vedere se il cameriere stava arrivando.
SPOILER (click to view)
approposito, il cameriere lo muovo io o scomodiamo Poeta?
 
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